La Crociera Aerea del Decennale del 1933 
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Vedetta Pellegrino Matteucci

Varato il 30 agosto del 1924 col nome Dentice, iscritto con matricola 90 al Compartimento Marittimo di Roma.

Realizzato nei cantieri della Deutsche Werft di Amburgo e destinato alla Società Anonima Italiana Industria della Pesca e Sottoprodotti. Faceva parte di un gruppo di ventiquattro piropescherecci oceanici, ordinati nel primo dopoguerra dall'Italia a cinque differenti cantieri tedeschi, quale riparazione dei danni di guerra.

Acquistato dalla Regia Marina, il 1º novembre 1931 fu incorporato nel naviglio sussidiario della Regia Marina. Trasformato in cannoniera vedetta dragamine e ribattezzato Pellegrino Matteucci (esploratore italiano morto nel 1881), entrò in servizio il 1º febbraio 1933.

Assieme alla gemella Giuseppe Biglieri partecipò alle operazioni di supporto alla Crociera aerea del Decennale come vedetta e radiofaro nel nord Atlantico.

Nel settembre 1938 fu riclassificato come trasporto costiero, risultando nel 1940 (allo scoppio delle ostilità) inquadrato nel Gruppo Navi Ausiliarie Dipartimentali del Dipartimento Militare Marittimo dell'Alto Tirreno.

All'alba del 21 maggio 1941 il Matteucci, in navigazione da Brindisi a Patrasso, passò al largo dell'Isola di Santa Maura (oggi Leucade) dove urtò una mina posata nella notte dal posamine britannico Abdiel, esplodendo ed inabissandosi in pochissimo tempo un miglio e mezzo a nord-nord-ovest di Capo Dukato.

Intervenuto in zona, durante la ricerca dei naufraghi il cacciatorpediniere Carlo Mirabello urtò di prua una mina, affondando in poche ore. I naufraghi, due dei quali appartenevano all'equipaggio del Matteucci, furono recuperati dal Gradisca; altri due raggiungono a nuoto la costa, portando a quattro i sopravvissuti all'affondamento del Matteucci.

Di seguito alcune immagini; cliccare per ingrandire

Nave Pellegrino Matteucci
Nave Pellegrino Matteucci