La Crociera Aerea del Decennale del 1933 
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Tappa Londonderry - Reykjavik

Distanza
Partenza
Arrivo
Durata
km. 1500
1933-07-05 - 12:50:00
1933-07-05 - 19:10:00
06:20:00


Nell'immagine le prime squadriglie sorvolano la città di Reykjavik [su concessione del museo AM di Vigna di Valle].

Comunicato ufficiale del 1933: "I bollettini meteorologici che stamane sono pervenuti al Comando della Crociera davano per sicura una discesa della pressione sulle coste irlandesi e un livellamento della depressione sulla rotta, pur persistendo a nord-ovest della Groenlandia un minimo della depressione che vi è stabilizzata da qualche giorno. Per timore di essere più tardi bloccati dal maltempo alla base di partenza, il Comando, alle ore 11 di Greenwich, diramava agli equipaggi l'ordine d'imbarco per la partenza, che ha avuto inizio alle 11.45 con la squadriglia dei Comandante. Alle ore 12.7 la formazione al completo si metteva in rotta raggiungendo Reykjavik alle 17.50, con una media di velocità superiore ai 245 chilometri all'ora. Le prime due ore di volo si sono svo!te in un'atmosfera limpida con venti moderati di sud-ovest. Alla terza ora la formazione ha incontrato banchi di nebbia dell'estensione di circa 350 chilometri, ma che sono stati attraversati dalle squadriglie per circa 150 chilometri, volando ai di sopra della nebbia stessa, e per i rimanenti 200 con volo cieco, perchè la cortina nebbiosa si univa alle nubi il rimanente del volo è stato compiuto con atmosfera agitata, forte vento di sud-ovest, mare grosso e pioggia per nubi basse, condizioni che non hanno permesso di vedere la costa se non quando gli apparecchi si sono trovati sulla verticale della terra. L'ammaraggio, in difficili condizioni di vento, si è effettuato in quindici minuti. Il Comando della Crociera prevede una sosta di qualche giorno a Reykjavik a causa delle cattive condizioni atmosferiche.

1° Rapporto al Duce

La terza tappa della Crociera Roma-Chicago si è felicemente conclusa sul cielo grigio di Reykjavik a 64 gradi di latitudine, a poche miglia dal circolo polare. "Sono molto soddisfatto del comportamento delle macchine e degli uomini. La velocità media di questa parte del percorso è stata sempre superiore ai 215 chilometri all'ora. Nella tappa odierna abbiamo superato i 245 chilometri. « II passaggio delle Alpi è stato facilitato dalla possibilità di salita dei nostri idrovolanti che con 3000 chilogrammi di carico sono giunti agevolmente a 4000 metri. "Abbiamo iniziato nelle ultime due tappe, ma specialmente in questa da Londonderry a Reykjavik, il volo nella nebbia. Lo trovo oltremodo logorante per i nervi. L'idrovolante è molto stabile ed il volo sarebbe relativamente facile se compiuto da un solo apparecchio, ma diviene difficilissimo per il mantenimento delle distanze quando si naviga in formazione. "Entrando nella nebbia ordino radiotelegraficamente alle squadriglie di prendere le posizioni stabilite, fisso i giri dei motori, la quota e l'angolo di rotta magnetica. Immediatamente i due apparecchi che stanno ai lati di ogni comandante di squadriglia deviano di 45 gradi rispettivamente a destra ed a sinistra per 4 minuti, poi riprendono la rotta. In questo modo si intervallano di 10 chilometri. I capi-squadriglia poi, prima di entrare nella nebbia, con opportuno rallentamento prendono una distanza di qualche chilometro fra squadriglia e squadriglia. "Neppure queste precauzioni, però permettono di volare tranquillamente; sl ha sempre l'impressione di collisione. Ad ogni modo la Squadra ha fatto la sua prova generale ed io spero riuscirà a superare agevolmente il tratto che ci separa dal Labrador. "Attenderò a Reykjavik condizioni favorevoli per l'Oceano, come ho atteso ad Orbetelio condizioni favorevoli per le Alpi. Temo che il maltempo aumenterà perchè siamo in zona di depressione. Ma non ho fretta. Mi basta di arrivare a Chicago entro il mese di luglio. Italo Balbo."


L'arrivo nelle brume di Vagnagardar presso Reykiavyk
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ReyKjavik - Gli apparecchi alla fonda
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